In sede di separazione personale tra coniugi , l‘infedeltà può essere sanzionata oltre che con l’addebito anche con il risarcimento per i danni morali, senza che questi siano preclusi dal riconoscimento o meno dell’addebito.
E’ però necessaria la prova di una sofferenza profonda, che ha inciso sulla salute e che abbia coinvolto anche il senso dell’onore e della dignità personale della persona ferita.
La Cassazione Civile con l’ordinanza del 19 novembre 2020 n. 26383 ha respinto la richiesta di risarcimento del marito depresso a causa del tradimento della moglie perché non è risultato provato il nesso causale tra il tradimento del partner e il suo stato depressivo.
La Suprema Corte ritiene pertanto che la depressione per il tradimento del coniuge non può dar luogo ad un risarcimento in mancanza di una prova piena del nesso fra causa ed effetto.
